UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Cittadella: radicati sul territorio, ampliando lo sguardo

A Mantova si apre un nuovo cammino nella lunga storia de la Cittadella, il settimanale dei cattolici da questa settimana esce assieme ad Avvenire. Un progetto che arricchisce sia l'offerta informativa locale mantovana che il lavoro del quotidiano nazionale dei cattolici.
21 Marzo 2017

A Mantova si apre un nuovo cammino nella lunga storia de la Cittadella, il settimanale dei cattolici che dal 1945 è un prezioso strumento al servizio del territorio. Da questa settimana, infatti, la storica testata esce assieme ad Avvenire. Un progetto che arricchisce sia l'offerta informativa locale mantovana che il lavoro del quotidiano nazionale dei cattolici.
La Cittadella, racconta don Giampaolo Ferri, direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Mantova, «ha sempre espresso quello sguardo amico sul mondo a cui il Vaticano II avrebbe poi richiamato la Chiesa intera. E non è mai stato un giornale 'arroccato' perché ha cercato sempre di entrare in dialogo con la realtà, sforzandosi comunque di conservare quella parresìa evangelica affidata alla comunità cristiana». Uno stile destinato a proseguire anche in questa nuova fase della testata mantovana, ultimamente diretta da Paolo Lomellini, che continuerà a essere presente sulle pagine della Cittadella.
Da domenica, con il primo numero uscito assieme ad Avvenire, a guidare il settimanale dei cattolici mantovani è don Giovanni Telò, che dal 1996 al 2007 era già stato vicedirettore della testata.
«Anche in questo nuovo percorso assieme ad Avvenire - notano i responsabili - La Cittadella continuerà ad ascoltare il territorio e le comunità, coltivando i rapporti personali, offrendo orizzonti sempre più ampi con autorevolezza e offrendosi come voce popolare».
Di recente anche la Cittadella ha sofferto la fatica di tutta la carta stampata. E da qui, spiega don Ferri, è nata la domanda di come mantenere la sostenibilità economica. «Assieme al vescovo Marco Busca ci siamo posti una domanda su chi vogliamo essere e su come continuare ad alimentare l'autorevolezza dei contenuti del settimanale - racconta il responsabile delle Comunicazioni sociali della diocesi -. La formula insieme ad Avvenire ci ha dato una risposta efficace, permettendoci di coniugare il nostro radicamento nel territorio e tra la gente con l'attenzione al panorama nazionale e mondiale. Si tratta quindi di un'operazione che porta nelle famiglie e tra i lettori mantovani un' offerta informativa ancora migliore, con standard professionali sempre più elevati, ma saldamente ancorata alla tradizione della Cittadella ».
Grazie alla collaborazione con Avvenire, inoltre, per la prima volta la Cittadella è arrivata nelle edicole, ampliando così il canale della diffusione sul territorio, la cui prima e fondamentale rete, però, resta quella delle parrocchie. «Un altro fronte che si è rivelato molto prezioso per far crescere l'attenzione verso la Cittadella - aggiunge don Ferri - è stato il Web, con il sito, ma soprattutto attraverso i social network; tutti canali che vogliamo continuare ad alimentare e a far crescere».
Insomma, dietro alla Cittadella c'è un progetto comunicativo «in uscita» che ha trovato in Avvenire una preziosa opportunità di crescita. «Abbiamo l'orgoglio di essere il giornale dei cattolici mantovani - sottolinea ancora don Ferri - e per questo non calza per noi l'etichetta di 'voce della Curia'. Sulle pagine della Cittadella troveranno spazio tutte le voci: preti, religiosi e laici in grado di offrire un contributo significativo a Mantova e alla comunità».
Nella sua nuova veste - otto pagine a colori - il settimanale offre alcuni spazi particolari che l'accompagneranno in tutte le uscite. A testimoniare la «profonda comunione con la Chiesa diocesana» in prima pagina c'è la rubrica tenuta dal vescovo Marco Busca, «Semi del Regno». Ma c'è posto anche «per sorridere» con una vignetta di don Giovanni Berti (Gioba). E poi la rubrica di Paolo Lomellini «Oltre il Ducato » che leggerà i temi locali in chiave «globale». Infine «Al ben di nòstar véc», che attraverso i proverbi mantovani, e grazie anche al coinvolgimento degli anziani, porterà alla scoperta dell'antica saggezza custodita nella tradizione popolare.
(Matteo Liut)

da Avvenire del 21 marzo 2017, pag. 28